domenica 1 gennaio 2012

Gustave Flaubert








ABITO SCURO. In provincia, il massimo della pompa e della scomodità.

ACADÉMIE FRANÇAISE. Denigrarla, ma far di tutto per diventarne membro.

ACQUA. L’acqua di Parigi fa venire le coliche.

AGLIO. Uccide i vermi intestinali e prepara ai combattimenti amorosi. Ne furono sfregate le labbra di Enrico IV al momento della nascita.

ALBERGHI. Sono buoni soltanto in Svizzera.

ALBICOCCHE. Neppure quest’anno ne avremo.

ARTE. Porta all’ospedale. Le arti sono ormai inutili, dato che non vengono sostituite dalle macchine che fanno meglio e più rapidamente. Arti industriali.

AUTORE. Bisogna «conoscere degli autori»; inutile sapere come si chiamano. Lazzi d’autore. Vita che menano.

BIBBIA. Il libro più antico del mondo.

BIBLIOTECA. Averne sempre una in casa, soprattutto quando si vive in campagna.

CALAMAIO. Lo si regala a un medico.

CALVIZIE. Sempre precoce e provocata da eccessi giovanili, oppure dal concepire pensieri elevati.

CAMPAGNA. La gente di campagna è meglio di quella di città: invidiare la sua sorte. In campagna tutto è permesso: vestiti fuori moda, scherzi, eccetera.

CATTOLICESIMO. Ha avuto un influsso molto favorevole sulle arti.

CENSURA. Utile, per quanto se ne dica.

CLASSICI (i). Si suppone che tutti li conoscano.

COLERA. Il melone fa venire il colera. Passa bevendo molto tè col rum.

CORANO. Libro di Maometto che parla solo di donne.

COSACCHI. Mangiano le candele.

DIZIONARIO. Riderne. È fatto solo per gli ignoranti.

MASTURBAZIONE. (Vedere il Dizionario dell’Académie).

POESIA (la). Del tutto inutile: fuori moda.

POETA. Sinonimo di scemo; sognatore.

PROSA. Più facile da fare dei versi.

RIMA. Non va mai d’accordo con la ragione.

RIMARIO. Adoperarlo? Vergogna!

VOLTAIRE. Celebre per il suo spaventevole «rictus». Conoscenze scientifiche superficiali.

ZANZARA. Più pericolosa di qualsiasi belva.



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Dal Dizionario dei luoghi comuni, traduzione di J. Rodolfo Wilcock, Adelphi, Milano, ristampa 1984.