domenica 1 gennaio 2012

Fabio Pusterla





Ponte Tresa, 2007 (foto g. z.)




Giardiniere


Chino sull’erba, raccogli invecchiato le foglie autunnali
con un rastrello piccolo e un giubbotto
che grida il suo arancione. Canticchi qualcosa.
Per questo non puoi vedere la mia mano
che ti saluta dall’auto. Né, forse,
ricorderai l’antica ragione che muove al saluto
più che fraterno. Eravamo in un prato,
d’estate, e indosso avevamo divise
non ancora ufficiali: tute blu, da lavoro,
mestissime. Tu, quando l’istruttore
fece esplodere il secchio e ridendo sguaiato
disse che questo fa un ventre se è pieno di birra
a colpirlo come si deve, che scoppia e si muore,
tu non applaudivi vociando come la ciurma degli altri.
Piangevi dirotto. E io, nel mio inverno inchiodato,
ti abbracciavo.



............................................................................................................................................................................................. Inedito.