martedì 17 gennaio 2012

Ai lettori




Renato Serra




Due parole intorno a questa rivista, fatta in casa, da uno che ama molto leggere, qualche volta scrivere, e che ora sente il bisogno non dico di una vacanza, quanto piuttosto di una pausa di riflessione, anche perché ritengo di aver evidenziato più che a sufficienza i temi e le problematiche ad essi legate che intendevo proporre alla vostra attenzione.
Problematiche e temi che, è chiaro, potrebbero essere indagati a non finire, ma allora avrei dovuto tradire i limiti che mi ero imposto, appunto quelli della mia piccola libreria casalinga, e chiedere contributi non soltanto ai pochi amici che ho, contravvenendo così alla frase-guida di “Finestre”, laddove Renato Serra parla di «rivista persona, che esprime solo e sempre un uomo; o un gruppo, una famiglia di spiriti ben definita.»
Malgrado tali restrizioni, nell’articolo d’apertura del 17 agosto 2011 mi auguravo che la rivista, «legata essenzialmente alla poesia», potesse «rivelarsi di pubblica utilità», ed è proprio il concetto di pubblica utilità, vago finché si vuole e soggettivo finché si vuole, che mi ha convinto ad accettare la sfida.
A conferma che non era una convinzione poi così infondata, mi basterà riferire quel che dicono i registri del blog, cioè che dal 17 agosto 2011 a oggi (17 gennaio 2012), le “finestre” sono state “visitate” circa 5.400 volte, e non solo dall’Italia, anche dagli Stati Uniti, dalla Russia, dall’Ucraina, dalla Germania, dalla Polonia, dalla Svizzera, dalla Francia, dal Belgio, dal Regno Unito ecc.  
Grazie a Internet, certo, ma innanzi tutto, gentili lettori, grazie a voi.
Arrivederci.
                                                                                
                                                                               g. z.