giovedì 1 settembre 2011

Un inedito di Fabio Pusterla




TROTTOLINO


                                                           Per F.H.


Caro amico distante,
mi dicono che lei da qualche tempo
sarebbe stanco di vivere; che i tanti mali e il disastro
l’affliggono troppo, ormai, e più non sopporta
volentieri il disagio del corpo.
Credo di capirla; e per quanto addolorato,
la penso malinconico sorridere
con quel suo modo lucente di guardare le sorprese
del mondo, che adesso forse le appaiono
splendidamente lontane. Ma lei sa il movimento
della trottola e anche quel fremito di gioia
di chi l’osserva resistere, avvitarsi
testarda in una danza su di sé
proprio quando sembrava piegarsi sul suo asse,
farsi cosa e silenzio delle cose.
Sorprendiamoli, dunque, un’altra volta
tutti quegli occhi che brillano che luccicano,
continuano a sperare nonostante:
caro maestro trottolino.