domenica 11 settembre 2011

Due poèmes en prose di Dubravko Pušek



I

Pian piano l’attesa s’impossesserà del tuo corpo, la perdita abiterà la tua anima e non avrai più bisogno di niente. Sarai completamente estraneo da questo mondo, la luce oscurata accennerà la tua ombra e, quando ne farai parte, un petalo di chelidonia sfiorerà la tua mano assuefatta a eventi mortali. Respirerai e ascolterai il dialogo delle erbe che per te, finora, hanno significato poco o niente.
Sei qui, finalmente rassegnato come loro e finalmente loro. La tua anima si fonde con la loro anima, i tuoi occhi guardano attraverso i loro occhi. Solo la loro cavità presagirà il lamento della tua ombra che si sfilaccia.



IV

Da tempo sei confuso davanti alla moltitudine di erbe: una foglia strettamente ovale, singoli capolini all’estremità dello stelo, fiori lingulati ed ermafroditi, cinque petali riuniti in una lingua gialla, rossiccia sul lato esterno.
Tutto sarà riordinato dal verde. Un verde sfavillante che precipiterà nel loro cuore, la linfa resa rapida. Non l’abbiamo mai capito. Ma non si può capire niente, finché il sospiro mortale si stende su tutto e finché il margine non s’è ancora svelato. Siamo mortali, promessi al nostro silenzio, alla parola consunta che si cela ovunque. Eppure liberi di svariare nel verde, di avvicinarci all’immagine realizzabile…



............................................................................................................................................................................................. Da Anime, erbe, cartella d'arte con tecniche miste di Bill Forrest, Lugano, Laghi di Plitvice, 2004.