martedì 25 ottobre 2011

Un pensiero di Renato Serra





In particolare direi così: che non ci sono opere veramente formative, ma piuttosto uomini: scrittori che uno si prende come modelli di imitazione spirituale. Cambiano anche nello spirito le stagioni e da una compagnia si passa a un'altra; e alla fine, se è destino, uno si ritrova, dopo avere attraversato imitando molte anime, solo con la sua propria; in una solitudine che è fatta ricca di tutte le avventure lasciate.





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Da una lettera a Prezzolini del 16 giugno 1911.