venerdì 28 ottobre 2011

Da "Il cancello" di Francesco Scarabicchi





Ferruccio

                                      . . . . . . . . .
                                                sole di un sogno, neve


Cancellerò per te l’ombra molesta,
lascerò questa luce a custodirti

ora che l’anno cede la sua voce
da quest’ospite casa di dicembre

alla beltà del dono che si perde
nel silenzio notturno della nebbia.

Distante dalla strada, dopo i passi,
si consegna nel sonno dei bagliori

a una quiete d’inverno che precede
il chiarore crudele del mattino,

le stagioni dei giorni, i nuovi mesi,
sulla via senza nome che non torna.

A te che leggi questi versi basti
la verità che appare e si fa niente

nell’inutile essere del mondo,
fiato d’alba e di notte, aurora e buio

lungo l’argine stretto dei passanti
dove il secolo volta e andando lascia

l’illusione del tempo a rammentarci
questo esistere muto del presente,

l’immagine di te che ti allontani
nella luce di luglio pedalando.