lunedì 10 ottobre 2011

Dal “piccolo diario acerbo” di Marco Ferri




qui si diventa vecchi
senza passato, come il melograno
spinoso e senza fiori, camminando
tra specchi d’acqua e residui di piogge
e foglie e fogne puzzolenti

uno cammina verso i significati
che non trova né li ha persi per strada

ma in quali tasche è finito
il senso, del tutto o di una piccola parte,
le mani nelle tasche sbriciolano
solo foglie secche