giovedì 27 ottobre 2011

Appunti dal Garda



                                                                (testi e foto g. z.)



1.
Sulla sponda orientale del lago, a pochi minuti d’automobile una dall’altra, si trovano due piccole località dai nomi particolarmente suggestivi, prima Assenza e poi Val di sogno se si risale la Gardesana o viceversa, è ovvio, se la si discende, ma lo ricordo perché l’ordine d’apparizione di  nomi tali può suscitare un diverso stato d’animo. Per quanto mi riguarda, dopo Assenza mi tranquillizzò la vista del cartello che segnalava l’ingresso in Val di sogno, mentre il passaggio contrario, “dal sogno all’assenza”, lo accolsi con una certa inquietudine.
Emozioni personali a parte, Val di sogno, che indubbiamente è un luogo incantevole, piuttosto che a un nome vero e proprio fa pensare a una pubblicità, che però si spiega e non si spiega lungo il Garda, dove ogni altro luogo meriterebbe di chiamarsi così, persino Assenza, mi permetto di osservare.
Quanto ad Assenza mi sono informato, scoprendo che fino alla prima guerra mondiale il suo nome era Menerolo, che almeno è un nome.

2.
A Sirmione numerosi germani ho visto
folaghe e una coppia di cigni bianchi
e i bimbi “dalla sassosa riva”
gli lanciavano pezzetti di pane,
da una parte le terme di Virgilio
dall’altra quelle di Catullo.
Ma non erano “in rattoppati panni”
i fanciulli di Pound che ho visto,
di Virgilio non so che resti
e di Catullo solo un busto.
Per arrivare alle famose Grotte c’è un trenino
adesso. Qui la poesia tira.
All’ombra della Rocca
in un bar all’aperto
animosi discutevano d’affari,
“ghè la pecunia, la pecunia, te disi!”

3.
Del Vittoriale la prima cosa che s’incontra è la biglietteria.
E all’uscita è il bar D’Annunzio, con annesso ristorante-pizzeria.