giovedì 29 settembre 2011

Da "Pietra sangue" di Fabio Pusterla




Arazzo


Galleggiano detriti. Fili d’erba, una striscia
di verde, controriva. Dopo, foglie
bordeggiano di giallo e infine i rami
chiudono il tricolore dello stagno. Viene un pesce
già morto ad incagliare il proprio argento
nella lieta flottiglia delle scorie,
nell’arazzo che fonde le storie
di ciascuno e le muta in fanghiglia. E la rana
che vive tra i due regni sporge un occhio
fisso, liquido e nero. Poi s’immerge.






Furia di Nina nei pressi di Modena


E io non sono niente di tutto questo.
Voi lo sarete: voi.
Sarete sordi, sarete muti, sarete ciechi.
Sarete una spiegazione.