Rappresentazione del
silenzio
Ho sognato la neve.
L’assoluto silenzio
della neve in pianissimo.
Silenzio tutto in positivo
non ai bordi del suono
come quello della pioggia,
che è musica, eloquenza
ritmo.
Questa neve
nell’apparente slargo
del sogno
era geometria
disordinata geometria
ricca di traslazioni
fluttuazioni e saggezza.
Distesa sul foglio del sogno
si è seduta la neve,
e un fiocco si è situato
sulla mia mano.
L’ho sentito sciogliersi,
dileguarsi.
Come in un rituale
d’augurio mi sono
umettato dietro le orecchie.
Ho gioito della forza
costruttiva del silenzio,
dell’architettura necessaria del respiro
della neve che scende
necessariamente.
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Da Neve pensata,
Mursia, Milano 2017, pp. 8, 9.