sabato 2 agosto 2014

Eugenio De Signoribus




                                                      Cupra Marittima, Castello di S. Andrea.                                                          



(sartoria)


in tasche minori di abito autunnale
anche ragione sua muffa respira

la disinvoltura è solo autocontrollo
gli scatti provocano fitte e rancori

il sarto ride quando cade a pennello
o le gobbe non sono colpa del taglio

– è stoffa buona, sarà dura a morire,
ma ricucirti l’anima non posso… – 

il sarto si muoveva come in una musica
pareva Fred Astaire intorno a un lampione




(cinematografica)


parlava il duro come un presentatore
l’impermeabile grinzoso nella pioggia

stava in ombra l’amico, un capo fumatore
o anche un braccio destro tenebroso…

– Bogart, ascolta, l’albero della vita
ha gracili radici, le divora un verme,

qualcuno più forte di noi ci ha lasciato
i suoi rimorsi dentro un salvadanaio… –

(aspettare non si può una poesia smarrita
per scansare il capestro già assegnato…)




(libresca)


mai la vita che li aveva contemplati
di stupire finiva per il loro sfocare

aperti come finestre impenitenti
serviti anche in limacciosa deriva

molli arbusti di girasole i libri
liberi da ogni compito pedagogico…

messo in croce il verso, torturato
chiosato di lato o di traverso

poi rimane lì come un ciaffo puerile
timido graffio o schiaffo da travaso…




(conciliazione)


la porta a vetri non copriva l’addormentarsi
di parole architettate per accettarsi o sfarsi

più autentico del baratro è il cancellarsi
la dimenticanza ha fauci più fonde di oceano…

nel polmone dei libri un parassita barbaro
evocato da chissà quale distrazione verbale

attaccato aveva la nudità del margine
sbriciolando le pagine, senza pubblicità…

ma nessuno vedeva riconciliate le ceneri
oltre la porta, nell’ordine domestico…




..........................................................................................................................................
Questi testi da Altre educazioni (1991) sono i primi quattro della sezione Le suicide, significativamente dedicata da De Signoribus al poeta maceratese Remo Pagnanelli (1955-1987). Si trovano in Poesie (1976-2007), Garzanti, Milano 2008.