domenica 1 giugno 2014

Marco Ferri








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Al crepuscolo tutto il vantaggio
delle cose fatte è perduto. Rimasugli
di homo sapiens. Quella ragazza incinta
che seduta sul marciapiede guardava
dal punto più basso del mondo
la sua pancia gonfia e gli occhi dei passanti
nell’altro mondo.


*


Ho vissuto una cinquantina d’anni
nel novecento e senza nostalgia,
senza nessuna nostalgia per l’umanesimo,
osservo che il testimone
passa alla tecnologia,
come un viaggio notturno senza meta
annusando universi paralleli. 
Credo che manchi poco al confine.
Non so se appaiono o si stanno cancellando
macchie di boschi, sagome di chiese, estirpate
le radici dei discorsi e i respiri
primordiali di piante e animali.




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Insonnia da Inverno nell’Antropocene.