sabato 1 ottobre 2016

Chuang-Tzu







L’addestramento del gallo


Chi Hsing-tzu addestrava un gallo da combattimento per il re. Dopo dieci giorni costui gli chiese se fosse pronto.
   «Non ancora» gli rispose Chi Hsing-tzu. «È stoltamente arrogante e presuntuoso.»
Dopo dieci giorni il re s’informò di nuovo. «Non ancora» gli disse l’altro. «Reagisce alle ombre e agli echi.»
   Dopo dieci giorni il re s’informò di nuovo. «Non ancora» gli disse l’altro. «Ha lo sguardo battagliero e il temperamento collerico.»
   Dopo dieci giorni il re s’informò di nuovo. «Ora può andare» gli disse l’altro. «Non si muove nemmeno se c’è un gallo che lancia un grido. A guardarlo sembra di legno. La sua perfezione individuale è completa. Un gallo che non sia come lui non oserà fronteggiarlo e fuggirà.»




Gli scassinatori di forzieri


Per difendersi dai ladroni che scassinano i forzieri, frugano nei sacchi e aprono gli armadi, si lega strettamente con corde e funi e si serra strettamente con catenacci e chiavistelli. Questo è ciò che viene comunemente chiamato prudenza. Però, se sopraggiunge un abile ladro, costui afferra il sacco, si mette sulle spalle l’armadio e il forziere e scappa, temendo soltanto che le corde e le funi, i catenacci e i chiavistelli, non siano troppo forti. Dunque, ciò che sembra prudenza non è altro che un aiuto per il ladro.
   Coloro che sono detti comunemente saggi o santi non aiutano in realtà i grandi ladroni?



........................................................................................................................................................
Da La calma, a cura di Claudio Lamparelli, Oscar Mondadori, Milano 2010, pp. 76 e 100.