giovedì 1 maggio 2014

Roberta Ioli




Ho dormito fino a tardi
nel tuo rifugio di rue Glacière.
Fuori ci aspettava religiosa
la mensa dell’Africa più povera
in fila corpi di antichi patriarchi
per l’intingolo di spezie e zenzero
le grandi ombre
tra i libri della Senna
il ciuffo anacronistico di Bacon
in uno studio
murato di bellezze.

Quanto più soli noi
tra i caffè e il cielo squarciato
nel sottovuoto estivo
di un grande magazzino
e lontano Saint Eustache
col suo bianco mendicante
come garza
cucita sullo strappo.


*


Nei giorni peggiori mi sentivo
la sibilla che sfianca i salotti
e sui treni rapisce il folle
di Marradi
il notturno
il pastore.
Tornando poi
alle solite stanze
con la volpe al collo.


*


E la tua telefonata
in una domenica
che punge d’inverno, la gioia
dell’inattesa voce
il cuore scalzo di Antonia Pozzi
per te.



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Da L’atteso altrove, Italic, Ancona 2014.