Per riscaldare un liquido con una lampadina elettrica, non
occorre avere la più forte lampadina possibile, ma una la cui corrente possa
cessare di illuminare, venir derivata e dare, invece che luce, calore. Per
andare a passeggio in aria non è necessario avere l’automobile più potente, ma
un’automobile che, non continuando a correre sulla terra e, tagliando con una
verticale la linea seguita, sia capace di convertire in forza ascensionale la
propria velocità orizzontale. Allo stesso modo, produce opere geniali non chi
vive nell’ambiente più fine, chi ha la conversazione più brillante, la cultura
più vasta, ma chi, cessando bruscamente di vivere per sé, ha avuto il potere di
rendere la propria personalità simile a uno specchio, in modo che la sua vita,
per quanto mediocre possa essere per altri aspetti, per quello mondano e anche,
in un certo senso, per quello intellettuale, vi si rifletta: perché il genio
consiste nel potere riflettente e non nella qualità intrinseca dello spettacolo
riflesso.
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All’ombra delle fanciulle in fiore,
traduzione di Franco Calamandrei e Nicoletta Neri, Einaudi, Torino 1963, p.
138.