mercoledì 1 gennaio 2014

Giampiero Neri




Milano, 27.12.13

Caro Gabriele,
il testo qui sotto è nel cassetto con altri in attesa di formare un libro e non ha fretta di essere pubblicato. Per me va bene qualunque data.
Un caro saluto 
Giampiero








Della zanzara


L’arrivo di una nuova impiegata, una signora sulla quarantina, aveva dato una scossa alla normale tranquillità dell’ufficio.

   La reazione suscitata doveva presto dare adito alle considerazioni più amare, visto che in un crescendo di complimenti, giudizi ammirativi e altro, la signora si era guadagnata i posti più ambiti, fino a diventare segretaria del direttore, con i poteri che ne derivavano.

   Tutto questo a dispetto del fatto che si trattava pur sempre dell’ultima venuta.

 Personalmente, pensai di avvicinarla al momento del caffè che si prendeva d’abitudine ogni mattina presso l’apposita macchina. Quella mattina infatti lei era dietro di me, regolarmente in coda.
   
 “Finalmente ho capito perché la zanzara fa zzzzzz…” dissi.  

   Dopo un po’ la signora disse a sua volta: “Avanti! Perché la zanzara fa zzzzzz… ?”

   L’argomento era di viva attualità, dato l’assalto delle zanzare che si verificava ogni notte.

   Avrei voluto anch’io dare una risposta precisa, esauriente, con pochi tratti incisivi a questo problema tanto pungente ma, come dice il poeta Nanni Balestrini, “di questo, altra volta”.