giovedì 1 agosto 2013

Vittorio Sereni







Sereni nacque il 27 luglio 1913. Ricorre dunque quest'anno il centenario. Lo vorrei ricordare con la foto sopra, che scattai nel 2007 da Luino, dove appunto nacque, e le parole sue che seguono, tuttora attualissime.




Io sono fra quelli che augurano una rapida estinzione della società letteraria così com’è oggi: delle sue consuetudini, delle sue convenzioni e dei suoi cerimoniali; e cioè la cessazione dell’attuale rapporto scrittore-pubblico, e del modo in cui questo rapporto o mediazione avviene. Intendiamoci: uno scrittore non può non avere un pubblico, è giusto che lo abbia, ma che sia pubblico di ciò che lo scrittore scrive, non pubblico del personaggio che egli è o tende a diventare, demagogo, mattatore o sofista. Lo scrittore, in quanto individuo, in quanto persona, lo vedo più volentieri assorbito nella folla, nel popolo.




............................................................................................................................................In Ferdinando Camon, Vittorio Sereni. Il mestiere di poeta, Lerici editori, Milano 1965, p. 145.