giovedì 1 gennaio 2015

Marco Ferri




*


Oggi piove. Il profumo
di terra bagnata risveglia
una felicità lontana,
cavernosa e umida.

Anche il silenzio ha una lunga
lunghissima familiarità
ma non è una compagnia piacevole.

C’è un rumore di pioggia
sui muri e sulle soglie,
e un silenzio che inquieta
dall’età della pietra.




Continua l’insonnia


Dove il rosso e il violetto
scompaiono, quelle non sono zone
che fanno per noi. La misura
di tutte le cose non è la specie
che ha imparato a conoscerle e raccontarle.
Dalle finestre guardo la pioggia,
quel verde acido e notturno crivellato
di gocce nelle pozzanghere e penso che sarà così
quando io non ci sarò più e quando non ci sarà
più nessuno. Forse ci sguazzerà
qualche mollusco o qualche invertebrato
ancora incerto nella forma, ma dovrà fare in fretta,
non avrà il tempo che abbiamo avuto noi.



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 Da Inverno nell’Antropocene.