Sereni nacque il 27 luglio 1913. Ricorre dunque quest'anno il centenario. Lo vorrei ricordare con la foto sopra, che scattai nel 2007 da Luino, dove appunto nacque, e le parole sue che seguono, tuttora attualissime.
Io sono fra quelli che augurano una rapida estinzione della
società letteraria così com’è oggi: delle sue consuetudini, delle sue
convenzioni e dei suoi cerimoniali; e cioè la cessazione dell’attuale rapporto
scrittore-pubblico, e del modo in cui questo rapporto o mediazione avviene.
Intendiamoci: uno scrittore non può non avere un pubblico, è giusto che lo
abbia, ma che sia pubblico di ciò che lo scrittore scrive, non pubblico del
personaggio che egli è o tende a diventare, demagogo, mattatore o sofista. Lo
scrittore, in quanto individuo, in quanto persona, lo vedo più volentieri
assorbito nella folla, nel popolo.
............................................................................................................................................In Ferdinando Camon, Vittorio Sereni. Il mestiere di poeta, Lerici editori, Milano 1965, p. 145.
............................................................................................................................................In Ferdinando Camon, Vittorio Sereni. Il mestiere di poeta, Lerici editori, Milano 1965, p. 145.