lunedì 1 gennaio 2018

Bartolo Cattafi







La macchina

Montando i lucidi
pezzi del congegno
t’impasti d’olio le mani
ghiottamente pregusti
l’odore riscaldato dell’acciaio
la macchina in funzione
che ti colma la vita
ti acceca ti assorda
ti morde le dita
sussultando ti stritola ti sega…


Non si evade

Non si evade da questa stanza
da quanto qui dentro non accade.


L’allodola ottobrina

S’alzò in volo e cantò invece
l’allodola ottobrina
prima che giungesse concentrato
il piombo dodici undici dieci.


Certezze

No non amo pensieri
processi problemi in movimento
si scarichino a sussulti
le macchinette vitali
amo cose ben ferme
certezze già raggiunte
gradino soglia salve
da non più varcare
mari dai flutti prosciugati
conchiglie abitate
da un alto murmure occulto.


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Da L’allodola ottobrina, Mondadori, Milano 1979, pp. 19, 68, 75, 126.