domenica 1 maggio 2016

Renato Turci




Cesena, 19 aprile 1987 (foto g. z.)


Essere

Si potrebbe quasi avvertire
la salsedine del mare
tanta è l’aria che ci giunge
e si potrebbe, a tratti,
anche sentire l’odore pungente degli abeti,
volgendoci a guardare
dove sono i monti.

I colombi a coppie fanno elissi
contro l’azzurro del cielo
dove gli occhi amano fermarli ad ali estese.

Negli spazi liberi
tra le case appena finite
e i nuovi cantieri
un uomo raccatta mattoni.


Con attenzione

Vado agli estremi confini
del tuo viso
e ritorno.
Ma devo ogni volta
partire dal centro
del mio io
per essere sicuro di vederti.

Lo faccio con attenzione
perché da un istante all’altro
siamo diversi.


Ritorno del padre

Da quando non sei più presenza viva
che riempie i giorni nostri d’imprevisti
più non t’accampi contro
più non ti scaccio
non mi nascondo più.

Morte ti tolse l’ultimo volo
e me lo diede:
con i tuoi passi cammino
e con i tuoi pensieri.


Problemi

Mi getto fuori.
C’è da superare
il limite tra l’interno e l’esterno
poi il problema della gravitazione
che credevo non mio.
La soluzione
dipende dall’altezza della finestra
e dalla velocità di caduta.



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Da I ritorni, con una Finestra di Ernestina Pellegrini, Edizioni Ripostes, Salerno-Roma 1993.